La chiesa è una delle più antiche di Enna e secondo le testimonianze di Padre Giovanni Cappuccino aveva annesso il convento dei monaci basiliani di cui rimangono solo due colonne del chiostro visibili nel cortile. La chiesa originale era una cappella privata risalente al 1261 e sostituita dall’attuale chiesa nel 1579. L’arco d’ingresso, sormontato da un campanile sotto il quale è possibile ammirare uno stemma nobiliare datato 1866, immette in un cortile dal quale si accede alla chiesa. Nel cortile segnaliamo la nicchia che ospita la statua in alabastro della Madonna delle Vittorie. La nicchia è ricavata da una bocca di un pozzo da cui gli abitanti del quartiere attingevano acqua pagando un censo annuale alla chiesa. La chiesa è ad unica navata, con soffitto ligneo a cassettoni intagliato a mano, arricchita con ornamenti in stile barocco e statue raffiguranti i dodici apostoli. Sull’altare maggiore è posta la statua del Salvatore portante sul braccio sinistro un manto in oro zecchino damascato e impreziosito alle spalle da una raggiera d’argento ellissoidale risalente al 1719, portata in processione la domenica di Pasqua, a conclusione dei riti della settimana Santa. La Chiesa è infatti sede della omonima confraternita, la più antica della città, fondata nel 1261 e protagonista dei riti della settimana santa giacché si conservano qui il simulacro del Cristo morto e la sua “vara”. Negli altari minori ricordiamo la pala che raffigura Sant’Erasmo che viene martirizzato (XVI sec) e un braccio d’argento con le reliquie dello stesso santo e la trasfigurazione del Cristo, un crocefisso risalente al 1261, e una statua di S. Barbara del 1631. Nei locali annessi alla chiesa e restaurati di recente si trova un casserizzo del 600 dipinto a mano.
Chiesa del Santissimo Salvatore
SS. Salvatore
