Enna Città Aperta

Settimana Santa

Una delle maggiori al mondo, la settimana santa ennese affonda le radici nella storia e se apparentemente è simile a quelle spagnole, con le lunghissime sfilate di penitenti incappucciati, in realtà nasce molto prima. Basti pensare che la prima notizia dell'esistenza delle confraternite ad Enna la si ha nel 1261 con un documento che cita l'esistenza della Confraternita del SS. Salvatore.

La settimana ha inizio con la Domenica delle palme che presenta diversi appuntamenti e che alla rappresentazione della entrata di Cristo in Gerusalemme, svolta nei pressi della chiesetta di San Sebastiano ai piedi della Torre di Federico, aggiunge l'inizio delle processioni delle confraternite verso il Duomo per l'adorazione del SS. Sacramento. Dal pomeriggio di domenica parte la prima di queste processioni alla quale partecipa il Collegio dei Rettori e degli assistenti di tutte le confraternite, disposti secondo un prestabilito ordine di precedenza, ognuna le proprie insegne, si recano al duomo per l'ora di adorazione del SS. Sacramento esposto sul monumentale ostensorio opera degli orafi palermitani Paolo e Antonio Gili. Dopo l'adorazione del Collegio dei Rettori, inizia la tradizionale processione delle 16 confraternite che dalla domenica delle Palme sino al Mercoledì mattina, si recheranno ad intervalli di un'ora, verso il duomo accompagnati dalla banda comunale. Nella parlata ennese questa processione viene chiamata "Ura" proprio a sottolineare l'intervallo di processione tra una confraternita e l'altra.

Giovedì viene invece dedicato alla adorazione del sepolcro, con il tradizionale giro di visita alle chiese con gli altari addobbati per l'occasione e con la presenza delle scodelle con il grano germogliato simbolo di resurrezione.

Il momento culminante delle celebrazioni pasquali si ha nella giornata del Venerdì Santo, quando nel primo pomeriggio dalla chiesa della Passione muove l'omonima confraternita, e man mano al suo passaggio, si aggiungono le altre confraternite, eccetto SS. Salvatore, Addolorata e Maria SS della Visitazione. Salendo verso il Duomo e giunti alla chiesa dell'Addolorata tutti i confrati entrano in chiesa in atto di omaggio al fercolo già sulla "Vara", che percorrendo l'intero mercato Sant'Antonio e portato a spalla con un passo tipicamente ondulatorio, si dirige verso la chiesa Madre dove ad attenderla ci sarà l'urna del Cristo Morto portata lì precedentemente dalla confraternita del Salvatore dalla omonima chiesa. Dal Duomo riparte la processione con le confraternite disposte nel sagrato della chiesa secondo l'ordine di precedenza, e raggiunge il cimitero cittadino dove viene impartita la benedizione con la Croce reliquario, tradizionalmente contenente una spina della corona di Cristo. Dopo questa breve sosta la processione riprende e riattraversando le vie cittadine ritorna al Duomo.

Le manifestazioni si concludono la Domenica di Pasqua con la cosiddetta "Paci" e successivamente con la "Spartenza". Nel giorno di Resurrezione, nella piazza antistante al Duomo si incontrano i due simulacri del Cristo Morto e della Madonna. Il primo viene portato dai confrati del SS. Salvatore la seconda dai confrati di San Giuseppe. La madonna viene coperta da un velo nero che cade allorquando si intravede il Cristo risorto, poi i due simulacri si affiancano ed entrano in duomo, dove rimangono per una settimana sino alla Domenica in Albis, "Spartenza", in cui i due simulacri ritornano nelle chiese di appartenenza.

Un tempo queste due date rappresentavano anche il periodo nel quale i cittadini "funnurisi" di diritto feudale, deportati ad Enna alla fine del XIV sec. dopo la distruzione del loro paese Fundrò, potevano liberamente contattare i cittadini liberi della città demaniale.

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