Enna Città Aperta
Madonna della Visitazione
Il 20 aprile 1874 il parroco priore don Carmelo Savoca fonda la Confraternita di Maria SS. Della Visitazione per rendere giuridicamente valida la "Congregazione dei Nudi" che riuniva i portatori della Nave d'oro durante la festività del 2 luglio. In questa data, ogni anno, la città viene svegliata all'alba dal suono di 101 colpi di cannone; ad essi segue la messa solenne e nel pomeriggio la processione del simulacro della Patrona montato sulla tradizionale "Vara" chiamata Nave d'Oro.
I confrati della Compagnia di Maria SS. della Visitazione, chiamati "Ignudi" vestono con un camice bianco suddiviso in due parti con i bordi merlettati, scapolare celeste in cui è ricamata l'effige della Madonna, mantella bianca. I portatori, in numero tradizionale di 125 e aventi diritto per linea ereditaria al posto, si contraddistinguono per aver legata di traverso una fascia dalla scapola al fianco di colore azzurro. Gli altri confrati portano la tipica mantella azzurra e tutti sono a piedi scalzi.
Le celebrazioni iniziano ufficialmente il 29 giugno con la traslazione del simulacro della Vergine dalla cappella dei marmi, dove viene custodita tutto l'anno, all'altare maggiore per la venerazione dei fedeli.
Il giorno della festa il simulacro viene portato a spalla attraverso le strade della città dal Duomo all'eremo di Montesalvo, accompagnato dalla banda cittadina e dalle "sarbiate", salve di cannone che i vari quartieri fanno esplodere in segno di devozione.
Il simulacro, in processione, è preceduto dalle statue di San Giuseppe, e di San Michele Arcangelo portati anch'essi a spalla e a piedi nudi. Arrivati nella zona Monte, dopo aver attraversato la città da un lato all'altro percorrendo anche stretti vicoli, avviene il tradizionale incontro tra il fercolo della Madonna e le statue lignee di Santa Elisabetta e San Zaccaria precedentemente prese dalla chiesa di Montesalvo e poste ad aspettare, e rimembrare nel gesto simbolico la Visita che Maria fece ad Elisabetta e che giustifica il nome "Visitazione" della Festa. Dopo la prima domenica in cui il simulacro è stato traslato nella chiesa di Montesalvo hanno inizio le cosiddette Lumine ovvero festeggiamenti dedicati per un giorno ad una particolare maestranza. Due domeniche dopo l'arrivo nella chiesa di Montesalvo il simulacro viene riportato nella chiesa Madre dove rimane esposto per un'altra settimana e poi riposto nella sua speciale cappella. Con questa funzione ha fine la festa.
I confrati della Compagnia di Maria SS. della Visitazione, chiamati "Ignudi" vestono con un camice bianco suddiviso in due parti con i bordi merlettati, scapolare celeste in cui è ricamata l'effige della Madonna, mantella bianca. I portatori, in numero tradizionale di 125 e aventi diritto per linea ereditaria al posto, si contraddistinguono per aver legata di traverso una fascia dalla scapola al fianco di colore azzurro. Gli altri confrati portano la tipica mantella azzurra e tutti sono a piedi scalzi.
Le celebrazioni iniziano ufficialmente il 29 giugno con la traslazione del simulacro della Vergine dalla cappella dei marmi, dove viene custodita tutto l'anno, all'altare maggiore per la venerazione dei fedeli.
Il giorno della festa il simulacro viene portato a spalla attraverso le strade della città dal Duomo all'eremo di Montesalvo, accompagnato dalla banda cittadina e dalle "sarbiate", salve di cannone che i vari quartieri fanno esplodere in segno di devozione.
Il simulacro, in processione, è preceduto dalle statue di San Giuseppe, e di San Michele Arcangelo portati anch'essi a spalla e a piedi nudi. Arrivati nella zona Monte, dopo aver attraversato la città da un lato all'altro percorrendo anche stretti vicoli, avviene il tradizionale incontro tra il fercolo della Madonna e le statue lignee di Santa Elisabetta e San Zaccaria precedentemente prese dalla chiesa di Montesalvo e poste ad aspettare, e rimembrare nel gesto simbolico la Visita che Maria fece ad Elisabetta e che giustifica il nome "Visitazione" della Festa. Dopo la prima domenica in cui il simulacro è stato traslato nella chiesa di Montesalvo hanno inizio le cosiddette Lumine ovvero festeggiamenti dedicati per un giorno ad una particolare maestranza. Due domeniche dopo l'arrivo nella chiesa di Montesalvo il simulacro viene riportato nella chiesa Madre dove rimane esposto per un'altra settimana e poi riposto nella sua speciale cappella. Con questa funzione ha fine la festa.